Peaky Blinders 5 – “No, non sono Dio. Non ancora.” ~ ☕☕☕

Ciao a tutti!

tnbnkx2bpjz94ij96jqcHo recentemente finito di vedere l’ultima stagione di Peaky Blinders, una delle mie serie preferite. Inutile dire che non vedevo l’ora di immergermi di nuovo nei vicoli di Birmingham con quest’affascinante famiglia.

Ed è forse proprio per questo che la delusione ha bruciato più del previsto.

Prima di spiegarvi il perché e il per come di questa delusione, ci tengo a precisare che Peaky Blinders è comunque una serie eccellente, sia da un punto di vista tecnico che da un punto di vista di trama e sviluppo dei personaggi, e che la consiglio caldamente a tutti. Se non avete idea di cosa parli, vi consiglio di leggervi la nostra recensione (o quella del PILOT) e di buttarvi poi nel magico mondo dei Peaky Blinders.

Un’ultima cosa, sembra – ma non è ancora stato confermato nulla ufficialmente – che ci saranno ben altre due stagioni.

Ma veniamo a noi, ora.

Le premesse della quinta stagione mi avevano gasato tantissimo. Il primo episodio, infatti, è ambientato nel famigerato martedì nero, il giorno del crollo della borsa di Wall Street nel ’29. Ero curiosa di vedere come sarebbero andate le vicende a partire da lì visto che, ovviamente, la Shelby Company subisce ingenti perdite a causa di questo crollo.
Ma la vicenda del crollo è poco più di uno sfondo, in realtà.

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La trama si concentra fondamentalmente su due punti:

  • michael-arthur-peaky-blinders-series-5-episode-2La crisi interna alla famiglia Shelby, causata dal fatto che “nessuno ascolta più Tommy” e dal fatto che ormai ci si aspetta che Tommy scelga un successore, in fondo “non potrà essere a capo per sempre”
  • Tommy (Cillian Murphy) che si destreggia in politica durante la nascita del partito nazionalsocialista

Ad ogni modo, ero ancora intrigata, benché mi dispiacesse che il crollo fosse solo uno sfondo lontano.

Ma la stagione alla fine è risultata una grande delusione.

  1. Brian-Gleeson-Jimmy-McCavern-Peaky-Blinders-2093249Il “nemico” della stagione è il cattivo meno credibile che si possa immaginare e venire dopo il meraviglioso Luca Changretta (Adrien Brody) lo rende ancora più anonimo visto l’insostenibile confronto. Non credevo che il mio beneamato Sam Claflin sarebbe stato così poco credibile, non perché non reciti bene, anzi, ma proprio perché sembra “non azzeccarci nulla” con il personaggio che dovrebbe interpretare – sorvolando sui problemi di scrittura proprio del personaggio, che ha forse un solo momento in cui incarna veramente il ruolo che gli volevano dare -.
  2. Lo sceneggiatore sembra aver dimenticato come fossero i personaggi:
    Le donne della famiglia Shelby, come Ada (Sophie Rundle), Polly (Hellen McCrory), Lizzie (Natasha O’Keefe), che avevano sempre avuto signori ruoli ed erano state caratterizzate in modo così intelligente da essere femministe senza che venisse “dichiarato” (niente scene forzatamente girl power come vanno tanto di moda, per capirci), sono diventate delle donne messe là più che altro per fare scena che altro, una più inutile e anonima dell’altra.
    lindaAncor più danni sono stati fatti con il personaggio di Linda (Kate Philips), personaggio che nella stagione precedente faceva molta antipatia, ma era stato caratterizzato splendidamente, qui diviene qualcosa di completamente diverso. Non c’è nessuna traccia di Linda, nessuna. Vogliamo credere che il salto temporale nasconda un’evoluzione che l’ha portata a tutto ciò? OK, va bene, ma comunque, nel momento in cui snaturi completamente un personaggio che ha anche una certa importanza, io mi aspetto una anche minima spiegazione per il suo comportamento. E invece niente.
    Ma non sono solo loro a subire questo processo di snaturamento, praticamente l’unico personaggio rimasto veramente fedele a ciò che era è Arthur (Paul Anderson), non so se ci rendiamo conto.
  1. Per la prima volta, mi sono trovata a riuscire a fermarmi alla fine di un episodio senza sforzo.
    Per farvi capire la gravità della cosa, io sono una bingewatcher seriale, spesso mi costringo a interrompere gli episodi a metà, in un momento morto, altrimenti devo semplicemente arrivare alla fine della stagione (sì, sono malata, lo so)quinta puntata. Il “problema” nelle stagioni precedenti era che in Peaky Blinders non c’erano momenti morti, il ritmo incalzante mi teneva incollata allo schermo fino alla fine della stagione senza che mi rendessi conto di aver passato così sei ore. Questa stagione, invece, è stata piena di momenti morti e mi piange il cuore a dirlo.

L’unica eccezione a questo discorso è stato il quinto episodio.
Sam Claflin improvvisamente credibile, i personaggi tornati in sé, la trama intrigante, il ritmo incalzante… Per un attimo, ho rivisto l’antico splendore di Peaky Blinders.
E mi sono illusa che il finale di stagione sarebbe stato all’altezza delle stagioni precedenti.

Per inciso, ci sono cose che mi sono piaciute della stagione, ma sono più cose come la regia, la fotografia, gli incredibili scenari che hanno scelto, i giochi di luce, i colori…
peaky-blinders-fan-artDell’intera trama c’è un solo tema che mi è piaciuto, l’unico che avesse senso nel complesso, che viene sviluppato attraverso il personaggio di Tommy, ma non posso svelarvi qual è, ci tengo a non spoilerarvelo.

Ad ogni modo, la stagione su internet sembra aver riscosso comunque un certo successo, perché comunque è ben fatta, e probabilmente uno dei miei problemi sono state le aspettative troppo alte, chissà.

Voi l’avete vista? Che ne pensate?

Pirandello

P.S. Per quanto possa suonare sciocco, altra cosa che mi è dispiaciuta molto è stata l’assenza della splendida “Red Right Hand” all’inizio degli episodi. Per me quella è una delle firme della serie e la sua assenza mi ha rattristato. Ma questo è solo un dettaglio da fan nostalgica, niente di più.

A presto!

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