Victoria – Daisy Goodwin – Prima Stagione ~ ☕☕☕☕

Salve a tutti! Come state?

Non so se l’ho già detto in qualche occasione, ma io ADORO i drammi storici. In generale, adoro le serie TV a tema storico con costumi bellissimi… e quindi come potevo perdermi Victoria?

La trama è piuttosto semplice: siamo nel 1837 e la giovane Victoria (Jenna Coleman), dopo la morte del padre, diventa Regina d’Inghilterra. Dovrà imparare a destreggiarsi tra diplomatici e lords, malelingue e pericoli, balli e politica, cercando di capire cosa sia meglio per il suo paese – prima ancora che per se stessa o per il suo cuore.

Cioè, capitemi!

Mi sono innamorata di questa serie TV per via di tre, astute mosse da parte dei produttori:
1) l’ambientazione (i costumi! Cioè, sono uguali a quelli appartenuti alla regina esposti a Kensington Palace!)
2) gli attori (tutti bravissimi, mi sono semplicemente innamorata di Jenna Coleman)
3) il principe Albert (Tom Hughes) – sto scherzando (o forse no).

La serie, a livello tecnico, è fatta davvero bene – come ho già detto, i costumi sono meravigliosi e la regia anche mi piace (non sono un’esperta eh), certo ci sono alcune ricostruzioni in grafica 3D che sono un po’ troppo visibili ma pazienza.
A livello di trama – cioè, la trama nei dettagli, non quella riguardante gli episodi della vita di una persona realmente esistita, cioè tutte quelle cose che sono realmente accadute e sono provate da fonti storiche – regge molto bene e, nonostante la lunghezza, gli episodi non risultano pesanti.

Ho semplicemente adorato l’interpretazione di Jenna Coleman: una Victoria con un caratterino niente male, con una bella, anche se non marcatissima, evoluzione, da ragazzina spaventata e (lasciatemelo dire) capricciosa a sovrana orgogliosa, sì, ma con l’umiltà di riconoscere i propri errori e porvi rimedio.

Albert, poi… all’inizio è insopportabile, questo tedesco tenebroso con l’aria da bello e dannato, Victoria manco lo può vedere… ma negli occhi dello spettatore la ship è già nata. Adoro il rapporto che si crea tra i due, anche se definirlo burrascoso sarebbe un eufemismo…. ma in fin dei conti sono due cucciolini adorabili, come si fa a non amarli (e a non shipparli)?

Anche le “sottotrame” legate alle vicende della servitù, come quella di Skerrett e Francatelli per esempio, sono molto interessanti – non esattamente realistiche, ma non si può volere tutto dalla vita.

La cosa che in assoluto mi piace di meno di questa serie?
La. Sigla.
Pare una banalità, ma la sigla è davvero bruttina. Capisco che magari sta a rappresentare l’evoluzione di Victoria – o comunque i suoi vari aspetti – ma… insomma, potevano farla più carina. Ovviamente non va a influire su tutto il resto.

Detto tutto ciò, è una serie che consiglierei di vedere a tutti, eccetto forse a chi non sopporta i drammi storici o le storie d’amore in generale. Ma come serie merita davvero tanto. Non vedo l’ora di vedere la seconda stagione.

Alla prossima!