Solo: a Star Wars Story – Ron Howard (2018) ~ ☕☕☕☕

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Non siamo morte! Ci scusiamo per la poca attività, ma gli esami universitari ci stanno distruggendo. Pian piano torneremo attive!

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Comunque, bando alle ciance e iniziamo!

locandina.jpgLa recensione di oggi riguarda un film che attendevo con trepidazione: Solo: a Star Wars Story.
Il film, rilasciato lo scorso 23 maggio, fa parte dello stesso filone di Rogue One. Le “Star Wars Stories” sono un insieme di spin-off che si ricollegano alla saga principale e, per ora, queste due pellicole sono le uniche uscite, ma in cantiere ci sono molti progetti interessanti.

Per prima cosa, dunque, di cosa parla questo film?

Ci troviamo a Corellia, dove Lady Proxima prende sotto la sua “protezione” persone ridotte in miseria a patto che compino furti e simili per lei. Il giovane Han Solo (Alden Ehrenreich) e la sua ragazza, Qi’ra (Emilia Clarke), lavorano per Lady Proxima e, un brutto giorno, vengono brutalmente separati in seguito ad un colpo andato male ai danni di Lady Proxima stessa.
solo-a-star-warsA questo punto, Han incappa in una sfilza di avventure con il solo scopo di ritornare su Corellia e salvare Qi’ra. Durante una di queste avventure conosce nientepopodimeno che Chewbecca (Joonas Suotamo) – ma non sta a me riverlarvi come – e s’imbarca con un certo Tobias Beckett (Woody Harrelson) per compiere il colpo del secolo.
Ma il destino opera in modo misterioso e il cammino di Han sta per incrociare di nuovo quello del suo amore in modo… Inaspettato.

Allora, che dire?
Partiamo dal presupposto che io non avevo aspettative troppo alte: un film sul personaggio più amato dal pubblico è rischioso e spesso non è un granché. Inoltre le recensioni che avevo letto non mi sembravano particolarmente entusiaste.

HS-551136_RMa durante – e dopo – la visione L’HO AMATO!
Per carità, ha i suoi problemi e non è neanche lontanamente paragonabile a Rogue One – che è sicuramente uno dei miei preferiti di tutta la saga -, ma ha la sua dignità e, soprattutto, è stato all’altezza del personaggio.

 

Nel dettaglio, io direi che i veri problemi sono stati due:

  • La trama
    Nel senso che, nonostante la sua bellezza e gli accenni alle avventure future di Han, quelle che noi conosciamo bene, potevano fare di più, rendere il tutto più avventuroso, più dettagliato, più… più. Sono andati un po’ sul sicuro, ma alla fine la trama è bella nel complesso quindi non lamentiamoci troppo.
  • Il personaggio di Emilia Clarke
    SOLO: A STAR WARS STORY Emilia Clarke is Qi'ra and Alden Ehrenreich is Han SoloQi’ra è un personaggio che ho trovato molto accennato, banale, “buttato là”. Non è un personaggio della saga principale, quindi, secondo me, avevano due opzioni:

    1. approfondirlo e renderlo un bel personaggio, visto che avevano completa carta bianca
    2. stereotiparla, banalizzarla e lasciarla accennata.

Inutile ribadire che hanno scelto la seconda opzione.

Ma ci sono tanti lati postivi, a partire da un giovane Han Solo che è perfetto (l’attore sembra troppo un giovane Harrison Ford) e un Chewbecca degno dell’originale.
Il modo in cui è stato sviluppato il rapporto tra i due è meraviglioso e spiega tanto sul duo che abbiamo amato nella prima trilogia – e poi finalmente qualcuno ci “traduce” cosa dice il Wookiee più amato dell’universo! – .

landoVogliamo poi parlare di Lando (Donald Glover)?
Attore bravissimo, non ha nulla da invidiare al “Lando originale”. Ha vestito i panni del celebre contrabbandiere con una bravura unica.
Bellissimo anche il modo in cui Han Solo “riceve” il Millenium Falcon da Lando.
Girano voci sul fatto che una delle prossime Star Wars Story possa essere su di lui e, sinceramente, dopo averlo visto all’opera, me lo auguro vivamente.

Altro personaggio che ho apprezzato molto sia per la bravura dell’attore (Woody Harrelson non mi delude mai) che per lo sviluppo del  personaggio in sé è Tobias Beckett.
Sì, un po’ prevedibile su delle scelte, ma alla fine questa prevedibilità ci sta, è un personaggio ben sviluppato e coerente con il suo ruolo fino all’ultima battuta, con quel pizzico di comicità alla Harrelson che non guasta mai.

Infine, per quel che riguarda l’aspetto tecnico, come dicevo la sceneggiatura poteva fare di più ma alla fin fine ha un suo perché, la regia – per quel che da profana posso dire – mi è sembrata molto bella e la fotografia… Be’, in certe scene è a dir poco spettacolare!

Insomma, nel complesso mi ritengo non soddisfatta, di più e consiglio caldamente a tutti di vederlo!

A presto!

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