Imperfetti – Luigi Ballerini ~ ☕☕

imperfetti-balleriniSalve a tutti!

Dopo quasi un anno e mezzo di università sono arrivata ad una conclusione: ti viene a mancare il tempo di leggere. E ti passa la fantasia di leggere, vista già la consistente mole di libri da studiare.

In ogni caso, quest’estate ho cercato di recuperare qualche libro che volevo leggere da un po’ e più o meno ci sono riuscita. Ecco quindi a voi la recensione di Imperfetti, di Luigi Ballerini.
Partiamo dalla trama.

Siamo in un futuro non precisato, un futuro in cui la genetica domina la vita degli individui. La razza umana è spaccata in due metà, opposte e complementari: i Perfetti, nati da sintesi, bellissimi e destinati a grandi cose (lo dicono i loro geni, dopotutto), e gli Imperfetti, nati da donna e destinati ai lavori più umili e comunque necessari al funzionamento della società. Segno distintivo dei Perfetti è una sorta di tatuaggio-codice a barre sul collo e il nome di una divinità; segno degli Imperfetti è un tatuaggio, sempre sul collo, un cerchio rosso con scritto vicino il nome.
Questa società perfetta deve però vedersela con un gruppo di umani ribelli che vorrebbero abolire la separazione e fare in modo che anche gli Imperfetti vivano una vita dignitosa.
Ogni anno un gruppo di giovani Perfetti particolarmente dotati può partecipare al Grande Show dei Talenti (GST), in cui le loro abilità – soprattutto matematiche, logiche e quelle specifiche della loro carriera futura (che ovviamente dipende dai geni) – vengono messe in competizione le une con le altre.
Eira P sta per chiudere la sua vita nel peggiore dei modi quando arriva la notizia di essere entrata nel GST.
Maat P, ragazzo insicuro, vede la cosa come un’opportunità tanto per scappare quanto per dimostrare il suo valore ai membri della sua famiglia.
Adon P la prende più come un passo avanti per giungere dove vuole arrivare.
Tutti e tre entrano nel GST per vincere, anche se si ritroveranno a fare squadra senza volerlo. E tutti e tre nascondono segreti, perché a volte anche i Perfetti non sono ciò che dice il loro nome.
Ma sopratutto, tutti e tre si trovano davanti a un mondo che non è come immaginavano.

 

Che dire? A parte i Canti delle Terre Divise di Francesco Gungui, non mi era mai capitato di leggere un romanzo distopico (mi sento di chiamarlo così) tutto italiano, e devo dire che come esperimento non mi è dispiaciuto poi troppo.
Soltanto che la trama, secondo me, ha un sacco di problemi.
Innanzitutto ci sono un paio di buchi qua e là, cosa che peraltro può succedere in tantissimi romanzi e quindi non è neanche così grave, ma soprattutto poteva essere sviluppata meglio – insomma, per come è posta, sarebbe stato necessario come minimo un altro volume. Invece l’autore ha deciso di risolvere tutto in un unico romanzo, con il risultato di non concludere assolutamente nulla e avere un finale aperto e del tutto insoddisfacente.
Da una parte è molto apprezzabile come scelta, in quanto non prende la solita strada che prendono normalmente i romanzi di questo genere (tipo Hunger Games, per capirci), ma dall’altra lascia proprio un senso di incompiuto che ti fa chiudere il libro con una punta di delusione.

Parlando invece dei personaggi, se ne salvano pochi – forse il mio preferito era Adon, e un pochetto mi piaceva anche Maat, ma Eira è assolutamente insopportabile. Vuole sembrare una ragazza “tosta”, ma fallisce clamorosamente perché risulta solo antipatica. Si salva solo quando sta con Adon (se devo essere sincera, la love story era piuttosto apprezzabile).
Tutta l’altra cornice di personaggi era così diafana che neanche me la ricordo – alcuni sembravano messi lì giusto per metterceli, altri almeno avevano un ruolo più o meno importante per lo svolgimento del romanzo, ma alla fine ci si focalizzava soprattutto su questi tre, e la cosa mi ha lasciata un po’ così.
Per quel che riguarda lo stile, non ho molto da dire – era piuttosto scorrevole e piacevole da leggere.
La conclusione non mi è piaciuta per niente, come immagino si fosse capito qualche riga fa – tutta questa fretta di finire io proprio non l’ho capita! Se avesse fatto un altro volume saremmo stati tutti più felici, credo.

Insomma, per concludere, un libro da cui mi aspettavo molto di più, a essere sincera, e mi è dispiaciuto perché ci tenevo davvero tanto. Però magari sono io che l’ho inteso male, forse dovrei dargli un’altra chance più in là…

Voi l’avete letto? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!

Alla prossima recensione!

Lascia un commento