La serie infernale – Agatha Christie ~ ☕☕☕☕

Buongiorno!

Come va?

La recensione di oggi sarà su un libro di Agatha Christie che ho amato: La serie infernale.
Non conoscevo questo libro finché non ci sono incappata e mi dispiace che sia sconosciuto ai più.
Infatti, ritengo che sia uno dei più interessanti che abbia letto tra i gialli della celebre scrittrice.

Ma partiamo dalla trama.

Il capitano Hastings va a trovare il suo vecchio amico Poirot e lo trova perplesso e preoccupato da una lettera anonima firmata A.B.C.. In tale lettera, infatti, viene detto a Poirot di tenere d’occhio Andover il 21 del mese. Il suddetto giorno, l’anziana Alice Ascher viene trovata uccisa e, sulla scena del delitto, viene trovato un biglietto delle Guide Ferroviarie A.B.C. .
Non molto tempo dopo, Poirot riceve un’altra lettera.
Stavolta l’omicio è a Bexhill.
Poi ne avviene un altro a Churston.
Le vittime sembrano completamente scollegate l’una dall’altra e A.B.C. continua a farla franca.

Poirot – e Scotland Yard – non possono accettare di venir battuti non una, non due, ma ben tre volte e, di sicuro, non vogliono che succeda una quarta.
Così, tra il nostro amato investigatore, la polizia, le famiglie delle vittime e i testimoni si va pian piano delineando il profilo di un assassino davvero interessante.

Allora, che dire?
Innanzitutto, il “complesso dell’alfabeto” – evidente fin da subito – è stata una trovata geniale e divertente al tempo stesso, che ti fa domandare il perché delle azioni di questo “serial killer” e, forse anche ispirata dalla recente visione di Mindhunter, non ho potuto fare a meno di cercare di dare una spiegazione ad un così singolare comportamento.

Ma quando la Christie, attraverso le parole dell’investigatore belga, spiega la psicologia del criminale, che dire se non che anche questa volta riesce a lasciarti a bocca aperta?
Quando ho letto la spiegazione di Poirot non ho potuto fare a meno di sorridere e a chiedermi come avessi potuto non pensare neanche una simile eventualità.

A livello stilistico, è chiaramente un giallo di Agatha Christie, quindi non aspettatevi un romanzo alla Doyle. Qui i fatti e gli interrogatori hanno la precedenza sul suggestivo narrare poetico alla Watson.
Nonostante ciò, ho trovato il romanzo molto accattivante, quindi non posso fare a meno di consigliarlo a tutti, anche a chi non ha mai letto niente della Christie.

Non mi resta che augurarvi buona lettura, allora!

A presto.