I Medici: Masters of Florence – Sergio Mimica-Gezzan ~ ☕☕☕

Saaaalve a tutti!

Ovviamente, con una serie bomba come I Medici è impossibile non fare una recensione, viste le grandi aspettative e, soprattutto, i commenti infuriati degli americani invidiosi della nostra prima mondiale (scherzo, lo sapete che vi vogliamo bene).

Allora, due parole sulla trama, tanto per cominciare.

Firenze, 1430. Il banchiere Giovanni de’ Medici (Dustin Hoffman) viene avvelenato all’interno della sua vigna, durante una soleggiata giornata autunnale. La famiglia, tra le più potenti e ricche della città, non ha la minima idea di chi possa essere l’assassino – o il mandante, anche perché i Medici non erano proprio amatissimi dalle famiglie nobili, in quanto arricchiti (a detta loro) anche dall’usura – si sa, i banchieri non piacciono a nessuno. L’unica cosa certa è che il posto dei Medici nella Signoria di Firenze è rimasto vuoto, e toccherà ad uno dei due figli di Giovanni riempirlo. Il contabile dei Medici, Ugo (Ken Bones), propone il figlio maggiore: Cosimo de’ Medici (Richard Madden) è quindi chiamato alla Signoria, mentre il fratello Lorenzo (Stuart Martin) gli farà da spalla. Nel frattempo il fidato Marco Bello (Guido Caprino) indaga sull’assassino, seguendo le tracce da lui lasciate, per conto di Cosimo.

Ma la Signoria è luogo di potere, corruzione e rivalità, e Cosimo dovrà vedersela con il nobile Rinaldo degli Albizzi (Lex Shrapnel), che vorrebbe vedere morto lui e la sua famiglia in rovina, mentre il de’ Medici coltiva il sogno di una Firenze colta e dedita all’arte, sovrastata dalla figura imponente della Cupola del Duomo, ambizioso progetto di un certo Filippo Brunelleschi (Alessandro Preziosi)…

Ora, questo è il filo conduttore delle otto puntate: suona piuttosto avvincente, vero?

Purtroppo devo invece ammettere che forse, magari a causa della eccessiva pubblicità, mi ero fatta aspettative troppo alte: sono rimasta delusa innanzitutto dalla lentezza dei primi due episodi, i quali, essendo gli episodi pilota, avrebbero dovuto catturarmi e invece ogni tanto mi hanno fatto perdere il filo della storia perché preferivo distrarmi; secondo, sono rimasta un po’ delusa da Richard Madden: per carità, prima di venire attaccata da una schiera di fan inferocite, è vero che è bello, insomma, non si può negare (e in quanto parte di un pubblico femminile non ho potuto non apprezzare), ma in quanto a recitazione… insomma, lascia un po’ a desiderare. Chissà, magari questa non è stata una delle sue migliori performance, magari nel Trono di Spade è un attore di altissimo calibro, ma se come me ancora non avete avuto l’ardire di entrare a Westeros, be’, l’effetto non è esattamente straordinario – direi piuttosto leggermente monoespressivo.

Ovviamente ci sono anche punti a favore della serie, e uno di questi è Contessina (Annabel Scholey), la moglie di Cosimo: in poche puntate è diventata il mio personaggio preferito ed è assolutamente fantastica! Una donna forte, intelligente, salda come una roccia e al tempo stesso che farebbe di tutto per suo marito, il quale se la spassa allegramente con altre, come Bianca (Miriam Leone) – ma lì è abbastanza giovane e non sposato da essere giustificabile – e Maddalena (Sarah Felberbaum) – e qua è decisamente ingiustificabile.

Per farla breve, è una serie carina, ma secondo me sopravvalutata. Forse bisognerebbe guardare oltre gli occhioni blu di Richard Madden.

P.S: non ho parlato di personaggi come Piero (Alessandro Sperduti), Lucrezia (Valentina Bellè) e Pazzi (Daniel Caltagirone) anche se sono importanti, ma poi questa recensione sarebbe stata infinita!

P.P.S: Pare che la serie sia stata rinnovata per una seconda stagione… ne sapremo di più tra qualche mese.

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